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Uscendo da Grumo Appula, in direzione di Quasano ci imbattiamo in un unicum rurale. L’agro grumese è attraversato dal tratto terminale del Regio Tratturo n. 18 “Barletta-Grumo”. Il regio tratturo è lungo 124 km e termina a Grumo Appula dopo aver attraversato gli agri di Barletta, Andria, Trani, Corato, Ruvo, Quasano, Bitonto, Toritto, tra uliveti e mandorleti a perdita d’occhio.
Il tratturo è una strada erbosa, larga 60 passi napoletani, ovvero 111,60 metri, riservata allo spostamento delle greggi tra un pascolo e l’altro, è tipico soprattutto del nostro paesaggio meridionale e fa parte del sistema della Transumanza, quel fenomeno che si verificava tra l’autunno e la primavera sin dall’epoca romana, quando migliaia di pecore guidate da pastori, scendevano dall’Abruzzo e dal Molise in Puglia, per trascorrere l’inverno.
Questo considerevole flusso di greggi, fu inizialmente regolarizzato dall’imperatore Federico II ma fu nel periodo aragonese che fu istituzionalizzato. Il re Alfonso d’Aragona nel 1447 istituì la Regia Dogana delle pecore, una vera e propria azienda di Stato, dotata di poteri amministrativi e giudiziari sulle attività pastorali, il cui compito principale era quello di assegnare le “locazioni” e determinare il valore della “fida”, ovvero il canone d’affitto annuale per l’uso degli erbaggi da corrispondere per ciascun capo di bestiame.
Le terre del cosiddetto Tavoliere Doganale, immensa distesa di 362.000 ettari, deserta d’estate e brulicante di greggi d’inverno, vennero distinte in 43 locazioni, All’interno del territorio delle locazioni Alfonso I predispose la costruzione di ripari stabili per le greggi e i pastori. I ripari vennero detti “poste” ed erano costruiti sempre in luoghi esposti a sud, riparati dai venti di tramontana; le poste raggiunsero la ragguardevole cifra di 350. Ripari per pecore erano gli jazzi, che erano scoperti. La transumanza necessitava di una rete viaria articolata e capillare, in grado di soddisfare le differenti esigenze di movimento, di sosta e di alimentazione delle greggi. La rete si articolava quindi in tratturi, vere e proprie autostrade, e in tratturelli e bracci, vie secondarie con compiti prevalentemente di raccordo tra le vie principali e tra queste e il territorio.