Bitonto

Il Percorso Comune, Città Accessibili, Attive e Inclusive

Per la città di Bitonto sono stati individuati tre tipi di itinerari distinti, ciascuno dei quali è costituito da siti a totale accessibilità ed altri ad accessibilità condizionata. Per tutti i siti sono state realizzate delle audiovideoguide utili per tutti, con strumenti di facilitazione all’ascolto e all’apprendimento. I percorsi così individuati sono pubblicizzati mediante una brochure con piantina della città e con l’indicatore del livello di accessibilità, in distribuzione presso l’Infopoint Turistico Bitonto Accessibile, il quale rappresenta il “punto di arrivo e di partenza”, il luogo, fisico e virtuale, per accedere ai percorso del viaggio nella nostra storia, passata e recente.

Bitonto. Cenni storici

La presenza umana nel territorio di Bitonto risale all’epoca neolitica, testimoniata dai ritrovamenti di manufatti tra la città e la costa e da insediamenti in grotta nella Lama Balice. La città fu un importante centro peuceta. Fu soggetta all’influenza magnogreca di Taranto come testimoniano le monete della stessa epoca, che presentano la legenda in caratteri greci “BITONTYNON”. In epoca romana fu municipio. La città era attraversata dalla via Traiana, ex via Minucia che parte da Benevento e giunge a Brindisi passando per Egnathia. Sotto il dominio dei Normanni, alla fine del X sec., si ebbe una fioritura economica e sociale della cittadina, che culminò con la costruzione della Cattedrale. Con Federico II (1194-1250) Bitonto mantenne il suo status di “civitas specialis”.

A conferma dello sviluppo economico della città, l’affermazione della Fiera di San Leone, nella tradizionale data del 6 aprile (vd. Boccaccio nel Decameron, IX Giornata, Novella X). Se per tutto il XIII e il XIV sec. Bitonto fu città di “antico regio demanio” dipendente dalla corona, nel 1412 passò sotto la dominazione feudale di Giacomo Caldora, duca di Bari, per poi conoscere il dominio dei Ventimiglia, degli Orsini, degli Acquaviva d’Aragona e dei Cordoba. In questo periodo le famiglie nobiliari arricchiscono il centro storico con numerosi palazzi nobiliari: Vulpano, Sylos-Calò, De Ferraris, Alburqueque e poi De Lerma, Bove, Rogadeo. Grazie all’intercessione del vescovo Cornelio
Musso, Bitonto nel 1551 tornò ad essere città regia demaniale.

Il XVII sec. fu un periodo di grande vitalità per Bitonto: Carlo Rosa e la sua bottega di pittura realizzarono l’impianto decorativo della chiesa del Crocifisso e il soffitto della chiesa di San Gaetano dell’ordine dei Teatini; l’Accademia degli Infiammati diede vita ad un’intensa attività culturale e letteraria; il musicista Tommaso Traetta anticipò la riforma del melodramma all’italiana; il matematico Vitale Giordano rilesse la matematica euclidea.
Il 26 maggio 1734, Bitonto entrò nella storia internazionale: durante la guerra di successione polacca l’esercito spagnolo di Carlo di Borbone sconfisse gli Austriaci assicurando ai Borboni il possesso del Regno di Napoli. L’arrivo di Garibaldi e il passaggio al Regno d’Italia sono legati al nome di Vincenzo Rogadeo, sindaco di Bitonto, nominato primo governatore della Puglia e Senatore del Regno.